Le tracce fantasma by Nicola H. Cosentino

Le tracce fantasma by Nicola H. Cosentino

autore:Nicola H. Cosentino [Cosentino, Nicola H.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788833894324
Google: 06eJEAAAQBAJ
editore: Minimum Fax
pubblicato: 2022-09-16T13:07:15+00:00


Più in là. Valerio si domandò se suonasse strana solo a lui, questa cosa di ricevere una lettera in cui ti annunciano la ristrutturazione della casa in cui vivi – e che, se vuoi tornare a viverci, da una certa data in poi ti costerà di più. Era tutto regolare, ok. Rispettoso dei termini del contratto, e in linea con l’atmosfera cannibale che, negli ultimi anni, aleggiava sul mercato immobiliare di Milano. Ma anche, da un punto di vista emozionale, stonato e deprimente.

A Valerio, l’idea di non possedere nulla che non fosse già appartenuto a suo padre e che non appartenesse, parzialmente, nel presente, anche a sua sorella, per qualche tempo era piaciuta. Sono un uomo del mio tempo, si diceva. Un operatore culturale di oggi, e mi guadagno tutto sul campo, giorno dopo giorno; vivo l’ebbrezza della caccia, della conquista, della vita vera; mi merito ogni pasto che consumo, ogni giornale che compro, ogni disco che ascolto, ogni lampadina che cambio, ogni goccia d’acqua che sgorga dal lavandino mentre lavo i piatti: mi merito tutto questo e ne ho la comprova immediata, posso percepirne subito il valore. Sono tanto umile, così poco borghese, assolutamente emancipato dalle pressioni sociali: chi la vuole, una casa di proprietà? Chi la vuole, una macchina? Con mia sorella, fingo di non tenere alla forma di reddito che dobbiamo a nostro padre. Mi barcameno perché le mie entrate personali, da uomo vivo, superino quelle del defunto Alessio Scordìa. Sono fiero di me.

Eppure, periodicamente, una forza lo riportava a terra, lo metteva in ginocchio, gli spalancava gli occhi e lo costringeva a vedere quanta ipocrisia ci fosse nelle sue giornate, nel suo portafogli e nelle sue intenzioni, ma anche quanto fosse difficile, quasi impossibile, sottrarsi a essa. La stessa forza gli apriva la bocca e lo obbligava ad ammettere che invece le voleva, quelle cose che volevano tutti; che non era forte ed emancipato come credeva di essere. Che aveva quasi l’età a cui suo padre si era fermato e non possedeva niente, niente di fisico da abitare o anche solo da indicare. L’unico bene che avesse accumulato era privo di valore e di fascino, impalpabile: canzoni troppo brutte per volerle riascoltare, o troppo belle perché potessero trasmettergli più piacere che senso di inadeguatezza.

Tornò ai messaggi di Mirella e schiacciò play.

Vale, scusami, eh, scusa davvero, stamattina è andata un po’ così. Te lo avrei presentato diversamente. Anzi, fino a ieri non pensavo neanche di dovertelo presentare, insomma... Non... Cazzo, Vale, io e te non ci parlavamo più. Dovrei chiederti delle spiegazioni sul... sul perché cambi idea e cambi umore così repentinamente, e invece guarda, sono super imbarazzata. Non so neanche di chi è la colpa

Però, vabbè, a parte tutto, Leonardo è un ragazzo simpatico. Tra l’altro, guarda, so che stasera si aspetta che veniate all’inaugurazione. Mi ha ripetuto di ricordartelo. Credo che... gli faccia piacere... averti... uff. Scusa, sto correndo, sto tornando dalla pausa pranzo. Mi fermo un attimo, aspetta. Dicevo, credo gli faccia piacere averti là e presentarti come critico eccetera.



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